Breve storia della navigazione in Grecia - Parte 1

Breve storia della navigazione in Grecia - Parte 1
22/11/2018

Mitologia e antichi marinai

La storia marittima della Grecia inizia, come nella maggior parte dei casi, migliaia di anni fa. Tutte le civiltà antiche hanno una storia ricca di viaggi per mare, esploratori e rotte commerciali. Parte del fascino della navigazione in Grecia risiede nella sua storia antica, tutt’ora evidente ovunque, e nella consapevolezza che prendendo una barca a noleggio è possibile seguire le stesse rotte percorse dai marinai dei tempi antichi.

I primi marinai europei

Le prime prove di attività di navigazione in Grecia risalgono al periodo Minoico. I commercianti minoici basati a Creta erano molto attivi nel Mediterraneo orientale e iniziarono a commerciare in rame e bronzo già dal 1600 a. C.; pare che abbiano appreso molto dai primi marinai del tempo antico a noi noti: i Fenici.

Le loro conoscenze potrebbero essere state influenzate dai Dori, popolo che conquistò la Grecia nel 1200 a. C. e che introdusse tecnologie dell’Età del Ferro durante i secoli bui (1200-800 a. C.)

Mitologia marittima

Una delle prime storie mai narrate sulla navigazione in occidente è sicuramente quella di Odisseo, o Ulisse, l’antico re greco di Itaca le cui avventure per mare sono descritte da Omero nel poema epico l’Odissea. Sebbene si ritiene che l’Odissea e l’Iliade siano state pubblicate all’incirca nel 800 a. C., entrambi i poemi si svolgono ai tempi della Guerra di Troia (1194-1984 a. C.), prima dell’invenzione dell’alfabeto greco e quindi della stesura di documenti scritti. Nell’Odissea si narra che Odisseo trascorse dieci anni per mare per riuscire a tornare a casa dopo le guerre di Troia; il poema narra le sue numerose avventure, tra cui la sconfitta del ciclope, la disobbedienza a Eolo, dio dei venti, l’incontro con le Sirene e altri mostri mitologici, la prigionia sull’isola di Calipso e infine il ritorno a casa a bordo della sua antica nave a vela.

La mitologia greca contiene anche altre avventure epiche ambientate in mare, come quelle vissute dal gruppo di eroi che negli anni che seguirono le Guerra di Troia accompagnarono Giasone alla volta della Colchide alla ricerca del Vello d’Oro. Questo equipaggio venne chiamato “Argonauti”, nome che deriva da quello dell’imbarcazione su cui navigavano, “Argo”, dal nome del suo costruttore, Argus. Una ricostruzione di questa antica nave si trova nella città greca di Volo, da cui si pensa siano salpati Giasone e il suo equipaggio.

Questi antichi marinai erano soliti deificare il mare e credevano che una volta imbarcato in un viaggio in mare l’uomo non appartenesse più a se stesso. Timorosi del potere del mare, ne attribuivano il domino al Dio del Mare Poseidone, che omaggiavano prima di ogni viaggio per mare depositando doni nel suo tempio, convinti che una volta partiti sarebbero stati completamente in balia delle sue ire.

Il Dominio della Triremi

Dall’inizio dell’Età Arcaica in poi (dal 800 al 840 a. C.), la triremi era la barca più comune del Mediterraneo e aveva come forza propulsiva una squadra di rematori e delle vele. Secondo i reperti archeologici rinvenuti, questa barca era una vera innovazione tecnologica per i suoi tempi. Lunga 40 metri, fu costruita per la prima volta dai Corinzi nel 700 a. C. I remi venivano azionati da 150 uomini divisi in tre file poste su ogni lato dell’imbarcazione; inizialmente si trattava di schiavi, ma in seguito erano uomini liberi. Le triremi dominarono il Mediterraneo Orientale per più di 1000 anni, durante le Età Classica (480-338 a. C.) ed Ellenistica (338-146 a. C.).

In questi periodi l’agricoltura locale era diventata abbastanza produttiva da permettere un’ottima ripresa del commercio marittimo e la creazione di nuove colonie nel Nord Africa e nel Mediterraneo meridionale, il tutto grazie al potere del vento! Questi antichi commercianti viaggiavano su navi mercantili in grado di trasportare ingenti quantità di prodotti, sebbene non fossero veloci come le triremi. Dato che la Grecia presenta territori montuosi, anche il commercio interno veniva solitamente gestito via mare.

Navigare controvento era difficile con le vele disponibili all’epoca e solitamente si andava a vela sospinti dal vento, seguendo la direzione dei famosi venti antichi. Anche con il vento in poppa, le navi potevano raggiungere soltanto 5 nodi di velocità, molti di meno rispetto ai 14 raggiunti dalle navi da guerra. I mercantili trasportavano prodotti di vario tipo, inclusi vino, grano, olio di oliva, profumi, vasellame e oggetti di vetro, gioielli, vestiti, macine, e strumenti metallici. Il commercio marittimo aiutò i greci a diffondere la propria cultura e civiltà in tutto il mondo occidentale antico.

Cambio di Design

Durante l’Età Arcaica e quella Classica, la maggior parte di queste navi arrivava a pesare circa 150 tonnellate. Nel periodo successivo, quello Ellenistico, le leggere triremi furono soppiantate da navi più grandi adatte alle flotte dell’epoca. La necessità di utilizzare le pentecontere derivava principalmente dall’aumento delle armature a bordo e dall’uso delle navi per colpire e abbordare altre navi nel corso delle varie guerre cui partecipava la Grecia. Talvolta queste navi di maggiori dimensioni avevano due o addirittura tre alberi in grado di ospitare più vele e quindi di imbrigliare meglio il potere del vento.

Le triremi continuarono ad essere le imbarcazioni preferite dai greci per flotte più piccole ed venivano usate di supporto alle grandi navi da guerra grazie alla loro manovrabilità. Queste imbarcazioni giocarono un ruolo fondamentale nelle guerre con la Persia, nella creazione dell’impero marittimo Ateniese e nella sua caduta durante le guerre del Peloponneso.

Il graduale sviluppo delle vele triangolari, apparse per la prima volta nella Tarda Repubblica, avvenne a partire dal 50 a. C. Probabilmente si evolvettero dalle più antiche vele greche “imbrogliate”, ovvero raccolte su un lato. Queste vele triangolari si aggiungevano a quelle quadrate ed erano chiamate vele “latine”, in quanto furono i popoli che parlavano latino ad inventarle. Le vele latine offrivano importanti vantaggi in quanto potevano essere usate per virare di bordo con il vento, acquistare meglio velocità e imbrigliare venti più deboli.


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